Cracovia. Il 12 novembre 1998 Katarzyna Zowada, una studentessa ventitreenne di Religione, figlia unica, introversa, pochi amici e una passione per i Grateful Dead, ha un appuntamento con la madre all’ambulatorio psichiatrico dove è in cura per depressione. La madre la attende invano, Katarzyna non si presenta, né tornerà più a casa.

Due mesi dopo, i suoi resti si impigliano nelle eliche di una barca che sta navigando il fiume Vistola. È solo una parte di lei: la pelle del torso cucita come un costume intero femminile. Una gamba sarà ripescata una settimana più tardi.

La vicenda criminale che comincia quel giorno è la più inquietante e misteriosa della storia polacca, popolata da bizzarri individui: un accumulatore seriale, un poeta, una donna che perseguita l’ex compagno per rovinarlo, psicologi, profiler e veggenti, un giovane uomo schizofrenico in carcere e il suo accusatore, appassionato di serpenti velenosi, che porta in giro per la città cobra e coccodrilli.